In questo periodo più che mai è giusto chiarire quali sono le vaccinazioni altamente raccomandate in gravidanza: si tratta del vaccino antinfluenzale e del vaccino antipertosse.

Il vaccino antinfluenzale è un virus inattivato, la cui somministrazione è indicata nel corso del 2°-3° trimestre se la donna si trova ad affrontare la gravidanza nella stagione influenzale (da fine ottobre). Lo scopo della vaccinazione è quello di proteggere sia la mamma (che potrebbe andare incontro a forme più complicate come polmoniti e broncopolmoniti) sia il bambino alla nascita (nei primi 2 mesi di vita).

Il vaccino antipertosse che però esiste nella combinazione trivalente difterite-tetano-pertosse è raccomandato in somministrazione di unica dose durante il 3° trimestre perché sembra avere un forte effetto protettivo sia nei confronti della mamma e sia nei confronti del neonato alla nascita, proteggendolo dalla possibilità di contrarre la pertosse nei primi mesi dalla nascita.

La pertosse è una malattia che riguarda le vie aeree molto contagiosa, da luogo a importanti episodi di tosse intensa e se contratta in gravidanza o durante i primi mesi dalla nascita può dar vita a importanti complicazioni respiratorie. Alla nascita, il neonato potrà eseguire il vaccino a partire dal terzo mese di vita, quindi il fatto che possa eseguirlo la mamma in gravidanza gli assicura una protezione nei primi mesi dalla nascita.

Ma se la mamma è stata vaccinata da piccola? Gli anticorpi anti pertosse diminuiscono nel tempo e quindi è necessario eseguire la vaccinazione in gravidanza per avere una protezione maggiore.

Eseguire la vaccinazione in gravidanza, in entrambi i casi, ad oggi è sicura sia per la salute della mamma e sia del neonato: la possibilità di contrarre la malattia durante la gravidanza è più pericolosa rispetto ai possibili effetti collaterali del vaccino.

CONSAPEVOLEZZA E INFORMAZIONE, DUE PASSI IMPORTANTI.

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